Situata all'imbocco della valle di Tramonti, secondo la tradizione Maiori fu fondata dal lucumone etrusco Reghinna: infatti l'antico nome del paese era Reghinna Major (per distinguerla dalla vicina Reghinna Minor, l'attuale Minori). Oggi l'antico toponimo permane sia nel nome del torrente che attraversa la cittadina - torrente Reginna - che del corso principale - corso Reginna -.
Entrata a far parte, come gli altri paesi della Costiera Amalfitana, dei possedimenti dell'antica Repubblica Marinara di Amalfi, divenne sede degli Arsenali, dell'Ammiragliato, della Dogana e del Fondaco del sale. Fu saccheggiata dai Pisani, acerrimi nemici degli Amalfitani, nel 1268. Sotto il regno della regina Giovanna e del successore Carlo III di Durazzo si registrò una evidente ripresa economica che culminò con la realizzazione delle prime cartiere tra il XVI ed il XVII secolo. Si tramanda, ancora, che a largo della costa di Capo d'Orso nel 1528 si ebbe uno scontro sanguinoso tra le truppe francesi e quelle spagnole. Nel 1662 re Filippo IV nominò Maiori Città Regia.
Nei tempi più recenti è balzata agli onori della cronaca per essere stato il set prescelto dal noto regista neorealista Roberto Rossellini che qui girò "Paisà" nel 1946, "Il Miracolo" (secondo episodio del film "L'Amore") nel 1948, "La macchina ammazzacattivi" nel 1952 ed "Il Viaggio in Italia" nel 1953. E tutt'oggi, in occasione del "Rossellini film festival" Maiori si trasforma in un set cinematografico, dove registi in erba girano i loro cortometraggi che saranno sottoposti al giudizio di una giuria di esperti.
Da vedere:
- la Collegiata di Santa Maria a Mare, risalente al XIII secolo e rimaneggiata più volte nei secoli successivi, è situata sulla sommità del colle Torina, sui resti di un'antica rocca. Anticamente dedicata a San Michele Arcangelo, in seguito al rinvenimento in mare nel 1204 della miracolosa statua lignea di fattura bizantina avvolta in una balla di cotone, si decise di intitolare la chiesa alla Vergine. L'interno è diviso in tre navate di cui la centrale coperta da uno splendido soffitto a cassettoni, opera del napoletano Alessandro De Fulco; è possibile, inoltre, ammirare altre pregevolissime tele e pale d'altare di autori locali nonché il prezioso organo a canne del maestro Zeno Fedeli da Foligno.
- la Chiesa ed il Convento di San Francesco, distrutta più volte dalle mareggiate e dall'esercito di Maometto II, fu riedificata nel XV secolo. Attualmente si presenta in stile roccocò, con un pregevole coro in legno di noce, la statua del Santo in procinto di ricevere le stimmate, nonché tele di straordinaria fattura e notevoli altari laterali; nel chiostro dell'annesso convento furono girate alcune scene del film "Paisà" del regista Roberto Rossellini.
- la Badia di Santa Maria de' Olearia, risalente al X secolo e situata lungo la strada provinciale in direzione di Salerno. Realizzata nell'antro di una grotta, rappresenta una rara e preziosa testimonianza di architettura del primo Medioevo. E' composto da tre ambienti sovrapposti: la cripta o catacomba (il più basso), la cappella principale a due navate (l'intermedio) ed, infine, una cappella dedicata a San Nicola (il più alto).
- il Santuario della Madonna dell'Avvocata, sulla sommità del Monte Falesio, realizzato in seguito all'apparizione della Vergine ad un pastorello del luogo, Gabriele Cinnamo, che gli chiese di costruire un altare in suo onore.
- la Chiesa di San Giacomo in Platea, del XIII secolo;
- la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, nella omonima frazione;
- la Chiesa di San Martino, nella frazione di Vecite, di impianto romanico;
- il Castello di San Nicola de Thoro Plano, presidio fortificato realizzato dal duca Piccolomini per difendere la popolazione dalle continue incursioni;
- il Castello Miramare (o dei Mezzacapo), situato su uno sperone roccioso in località Torricella, a confine tra Maiori e Minori, sormontato da torri con guglia conica;
- il Palazzo Mezzacapo, edificio in stile risorgimentale, oggi sede del municipio cittadino, con annessi giardini settecenteschi, realizzati a Croce di Malta;
- un piccolo tratto di mura ed il Baluardo di San Sebastiano, ciò che resta del sistema difensivo distrutto dai Pisani nel 1137.
Numerose sono anche le torri costiere, realizzate dagli Spagnoli ed integrate nel sistema difensivo. La maggior parte di esse sono visibili solo via mare; la Torre detta Normanna, invece, domina il paesaggio di Maiori, diventandone uno dei simboli maggiormente rappresentativi.
Sempre via mare è possibile raggiungere le numerose calette e spiaggette della costa (come la baia di Salicerchie e quella detta di Cavallo Morto) e le suggestive grotte (la grotta Pandora, ampia e ricca di stalattiti, e la grotta Sulfurea, al cui interno sgorga una sorgente di acqua sulfureo-magnesiaca).
Gastronomia
La gastronomia di Maiori raccoglie tutti gli elementi tipici della cucina fatta di prodotti della locale agricoltura. Il tutto è corredato, poi, dalle risorse del pescato delle acque del Tirreno e dalle tradizioni che si tramandano da generazioni.
Esempi ne sono l'insolita accoppiata delle melanzane con la cioccolata, un dolce forse di origine mediorientale, frutto anch'esso delle varie dominazioni sulla costa campana, e del liquore tipico di Tramonti, il concerto, la cui preparazione è frutto di procedimenti per anni tenuti segreti.