Pittoresco e suggestivo borgo di pescatori, Conca dei Marini, come tutti gli altri comuni della Costiera Amalfitana, ha legato le sue vicende alle vicende dell'antica Repubblica marinara di Amalfi: le cronache del tempo, infatti, descrivono i conchesi come abili marinai ed esperti commercianti, potendo disporre, tra l'altro, di ben 27 grandi galeoni. Le sue tipiche abitazioni in stile mediterraneo, dalle volte a botte e muri in calce bianca, con splendidi balconi fioriti ed una vista spettacolare sul mare, i terrazzamenti coltivati a limoni e pomodorini del piennolo, la tranquillità e la fresca brezza marina hanno fatto di Conca dei Marini il "buen retiro" ideale per gli amanti della discrezione e della tranquillità. Annovera tra i suoi frequentatori la principessa Margaret d'Inghilterra, Gianni Agnelli, Jacqueline Kennedy, la regina d'Olanda, Carlo Ponti ed i Moet & Chandon.
Tra i siti di maggior interesse artistico e naturalistico, non possiamo non segnalare:
- il Monastero di Santa Rosa da Lima con l'annessa Chiesa di Santa Maria di Grado. Ex monastero domenicano, realizzato nel Seicento su uno sperone roccioso che domina l'intero golfo di Salerno, presenta all'esterno un aspetto severo, sebbene sia ricco e confortevole all'interno. Qui, secondo la tradizione, fu realizzata la squisita sfogliatella Santarosa, farcita con crema e pezzi di frutta. Nella chiesa è conservata la testa di San Barnaba Apostolo, una delle reliquie più importanti della Costa d'Amalfi.
- la Chiesa di San Pancrazio, circondato da uno splendido uliveto (in cui si racconta soleva spesso passeggiare in cerca di ispirazione il poeta Alfonso Gatto), gode di una vista senza pari sui faraglioni di Capri e su Positano. E' menzionata per la prima volta in un documento ufficiale del 1370 dell'Arcivescovo di Amalfi, Monsignor Marino, e venne duramente saccheggiata nel 1543 tanto da restare per lungo tempo chiusa ed interdetta.
- la Chiesa di San Michele Arcangelo, immersa nel verde della macchia mediterranea, è menzionata per la prima volta in un documento del 1208;
- la Chiesa di San Giovanni Battista e Sant'Antonio di Padova, di ignote origini, situata su una rupe rocciosa. Il rinvenimento di alcune urne cinerarie ci porta ad ipotizzare che l'edificio sorge sui resti di un antico luogo di culto pagano;
- la Cappella della Madonna della Neve, incastonata nella roccia a ridosso della spiaggia di Marina di Conca, protettrice dei marinai. La leggenda vuole che l'altorilievo raffigurante la Madonna sia stato trovato dai marinai conchesi sulla spiaggia di Costantinopoli, dopo il saccheggio da parte degli Ottomani;
- la Grotta dello Smeraldo, una cavità carsica scoperta nel 1932 che deve il suo nome alle tonalità smeraldine che assume l'acqua per via della luce solare filtrata attraverso una fenditura sottomarina;
- la Torre del Capo di Conca, detta anche Torre Saracena o Torre Bianca, antica torre di guardia cinquecentesca situata su un suggestivo promontorio proteso verso il mare ed immerso in una fitta vegetazione di macchia mediterranea. Faceva parte dell'apparato difensivo di torri costiere dell'intera Costa d'Amalfi, per difendere la popolazione dalle continue incursioni piratesche. Tuttavia, dopo la sconfitta dei Turchi a Lepanto, man mano la torre perse la sua funzione originaria e fu utilizzata fino al 1949 come luogo cimiteriale (ci fu addirittura chi la paragonò alle "torri del silenzio" indiane).
- Marina di Conca, piccola e suggestiva insenatura circondata da un gruppo di case affacciate sul mare, rappresenta non solo il porto in cui attraccano le imbarcazioni dei pescatori, ma anche il luogo in cui in passato si concentrava la vita attiva del paese.