La Costiera Amalfitana rappresenta un mirabile esempio di come il paesaggio agricolo possa caratterizzare un'area geografica.
Col dolce degradare dei terrazzamenti, i caratteristici giardini, il suggestivo contrasto di colori tra il verde delle foglie degli agrumeti e l'azzurro del mare, il profumo penetrante delle zagare, fanno della Costa d'Amalfi un paesaggio unico nel suo genere. E' questo "il paese dove fioriscono i limoni", la cui bellezza è stata tanto ammirata da poeti ed artisti di tutti i tempi.
Di sicuro si sa che i limoni della costiera amalfitana erano già conosciuti all'epoca dei Romani, come dimostrano alcuni mosaici ed affreschi di Ercolano e di Pompei. Gli agrumi interessarono in un primissimo tempo per le loro qualità estetiche ed aromatiche e furono coltivati come piante ornamentali.
Cenni storici
In Costiera Amalfitana la presenza di limoneti in epoche antiche è stata dimostrata da numerosi documenti storici. Furono gli Arabi, nel corso della loro espansione e delle loro conquiste, che introdussero il limone in Spagna e in Sicilia e da qui in Campania. Ma la vera diffusione del limone, nell'area di Amalfi, avvenne soprattutto grazie all'accertata necessità di disporre di questo frutto a seguito della scoperta della sua grande utilità nella lotta allo scorbuto, la malattia dovuta a carenza di vitamina C, di cui gli agrumi sono notoriamente ricchi. Per cui già nell'XI secolo, la Repubblica Amalfitana decretò che a bordo delle proprie navi ci fossero sempre provviste di tali frutti. Dal 1400 al 1800 altissima fu la richiesta, anche da parte di altri Paesi, soprattutto nord-europei, di limoni amalfitani, proprio per il loro impiego nella lotta allo scorbuto. Matteo Camera scrive, a tal proposito, nel 1600, di limoni "...che da Minori venivano trasportati via mare verso altri mercati italiani, assieme a limoncelli e a cetrangoli...", termine con il quale venivano indicate le arance amare. E' così che lungo la Costiera Amalfitana, i giardini di limoni, come sono chiamati in questa zona i limoneti, sono andati crescendo di numero e di ampiezza nel corso dei secoli, attraverso un'opera immane dell'uomo che ha recuperato all'agricoltura suoli scoscesi ed impervi. Dopo il 1500 la presenza del limone nell'area è riportata da diversi autori ed in un testo del ‘600 si trova anche un accenno ad un "limon amalphitanus", dalle caratteristiche molto simili all'odierno "sfusato" della Costiera. Infine, sono tanti i documenti, anche fotografici, del ‘900, che testimoniano gli intensi traffici, soprattutto con le Americhe, per la spedizione, via mare, di notevoli partite di limoni ed altri agrumi prodotti in Costiera.
Descrizione
Il nome della varietà Sfusato Amalfitano, che dà luogo alla Indicazione Geografica Protetta "Limone Costa d'Amalfi", racchiude due caratteristiche importanti: la forma affusolata del frutto, da cui il termine "sfusato", e la zona in cui si è venuto a differenziare: la Costiera Amalfitana. Il "Limone Costa d'Amalfi" IGP è un prodotto dalle caratteristiche molto pregiate: la buccia è di medio spessore, di colore giallo particolarmente chiaro, con un aroma e un profumo intensi grazie alla ricchezza di oli essenziali e terpeni (carattere ritenuto di pregio per la produzione del limoncello). La polpa è succosa e moderatamente acida, con scarsa presenza di semi. E' inoltre un limone di dimensioni medio-grosse (almeno 100 grammi per frutto).
Da studi recenti dell'Università degli Studi di Napoli Federico II si è venuti a conoscenza che questa varietà di limone è tra le più ricche in assoluto di vitamina C. Il "Limone Costa d'Amalfi" IGP è considerato un prodotto di eccellenza, sia per il mercato del fresco che per la produzione del celebre limoncello.
La coltivazione tipica a terrazzamenti, lungo i versanti acclivi della Costiera, contribuisce a conferire quelle caratteristiche uniche e di pregio al "Limone Costa d'Amalfi" IGP e a rendere famosi nel mondo i suoi giardini. La raccolta avviene più volte l'anno anche se la produzione di maggior pregio si ottiene nel periodo primaverile-estivo, compreso tra marzo e fine luglio.
Per il suo profumo intenso, la buccia spessa, la polpa succosa e semidolce e la quasi assenza di semi, il "Limone Costa d'Amalfi" IGP è largamente usato in cucina: è spesso servito al naturale o preparato all'insalata; altro impiego tipico nella zona amalfitana è quello condimentario. I migliori chef della zona ne hanno fatto l'attrattore gastronomico per eccellenza. Alcuni bar della zona servono finanche il "caffè al limone". L'impiego dello sfusato amalfitano non si limita alla produzione del celebre limoncello ma si estende anche al settore dolciario, in quanto l'aroma inconfondibile di questo agrume è alla base di tante specialità del posto, come le "delizie", i "babà al limoncello", le torte, i profitteroles, i cioccolatini ed altri dolci tipici locali.
Area di produzione
Il "Limone Costa d'Amalfi" IGP è coltivato in tutti i comuni della Costiera Amalfitana, e precisamente: Amalfi, Atrani, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Ravello, Scala, Tramonti, Vietri sul Mare.
L'ente responsabile alla tutela ed alla promozione del Limone Costa d'Amalfi IGP è il Consorzio di Tutela Limone Costa d'Amalfi I.G.P. (www.limonecostadamalfiigp.com).