"Sono dei pazzi, degli ubriachi di sole! Ma sanno vivere avvalendosi di una forza che pochi di noi posseggono: la forza della fantasia!". E' così che Roberto Rossellini, regista e maestro del Neorealismo italiano definiva gli abitanti della Costa d'Amalfi a chi gli chiedeva cosa avesse di così magico la Divina Costiera, tanto da renderla set cinematografico di ben 4 dei suoi capolavori: "Paisà" nel 1946, "Il Miracolo" (il secondo episodio del film "L'Amore") nel 1948, "La Macchina Ammazzaccattivi" nel 1952 e "Viaggio in Italia" nel 1953.
La Costa d'Amalfi e, in particolare, Maiori fecero da sfondo non solo a quello che molti critici hanno definito "periodo maiorese" del famoso regista, ma anche alla tormentata storia d'amore tra Rossellini ed Anna Magnani, al loro rifugio nel fiordo di Furore, in un tipico "monazzeno" (casetta di pescatori), alle lettere inviate da Ingrid Bergman che chiedeva insistentemente un incontro col maestro del Neorelismo (in una di queste gli diceva che le uniche parole che sapeva pronunciare in italiano erano "ti amo") ed alle frequenti scenate di gelosia di Nannarella che concluse il suo idillio d'amore scaraventando un piatto di spaghetti col pomodoro in faccia a Rossellini.
Dopo circa mezzo secolo, l'Associazione Maiori Film Festival ha deciso di rendere omaggio al grande regista italiano, ideando ed organizzando il "Premio Internazionale Roberto Rossellini", permettendo a giovani studenti di cinema e registi in erba di realizzare cortometraggi che saranno, in seguito, valutati da una giuria di esperti.
Mariarosaria Pisacane